Riapertura Italia. Ieri dopo 69 giorni, l’Italia ha riaperto i battenti. Un primo giorno di ritorno alla normalità quasi in tutta Italia, tranne per la Campania. Il governatore De Luca infatti ha deciso alla fine di non firmare l’accordo con lo stato.
E ha posticipato la riapertura di bar, ristoranti e pizzerie a giovedì per dar modo ai gestori di adeguarsi in tutta tranquillità alle disposizioni anti-covid.
Le saracinesche di buon mattino si sono rialzate per la maggior parte delle attività. Le persone hanno potuto di nuovo sorseggiare un caffè al tavolino di un bar, e i ristoranti hanno riaccolto i loro clienti in pausa pranzo o a cena anche se sono ancora pochi.
Le città svuotate di turisti e con la maggior parte degli uffici chiusi con il lavoro da smart working prediletto, sono veramente esigue le persone che hanno deciso di concedersi un pranzo fuori.
Anche gli spostamenti nel territorio regionale sono ripresi senza divieti e nelle grandi città è ritornato il tanto odiato traffico.
Ieri sono ripartite anche le messe con Papa Francesco che ha celebrato la funzione sulla tomba di Giovanni Paolo II, per il centenario dalla nascita, alla presenza dei fedeli nella basilica di San Pietro.
Riapertura Italia: prime messe al Duomo di Milano e Napoli
Prima messa anche al Duomo di Milano e di Napoli. Tra le aperture più sentite c’è anche quella del cimitero monumentale di Bergamo diventato luogo simbolo di un territorio devastato dalla diffusione del covid-19 con un aumento di mortalità che ha raggiunto numeri vertiginosi in questi due mesi.
Hanno riaperto con la massima sicurezza e rigore anche i parrucchieri e i saloni di bellezza che fin dal primo giorno hanno fatto registrare il tutto esaurito con prenotazioni che arrivano fino a fine mese. Segno di un esigenza che era diventata quasi primaria.
Ma c’è anche chi ha deciso di restare chiuso per protesta. Come alcuni ristoratori a Roma, Milano e Firenze. Anche a Napoli la via dei presepi ha deciso di dire no alla riapertura. Con la totale assenza di turisti sarebbe del tutto inutile.