Papa Francesco è venuto a mancare durante le prime ore del mattino di lunedì 21 aprile, precisamente alle ore 7.35, presso la sua residenza al secondo piano di Casa Santa Marta in Vaticano; la notizia ha chiaramente scosso tutti non appena è stata diffusa ma c’è il racconto volto 5 anni fa che, ha lasciato tutti senza parole.
La commozione è stata tanta, da parte di tutti i cristiani e non solo, tra tutti ad aver provato un profondo dolore è stato il cardinale Kevin Farrell, che in suo ricordo ha voluto raccontare quello che il Pontefice ha sempre rappresentato, oltre la tunica.
L’uomo che ha sempre servito la Chiesa, aiutando i più fragili e gli emarginati ha dovuto combattere per molto tempo con la malattia, questo dal 14 febbraio, quando è stato ricoverato al Policlinico Gemelli a causa di una polmonite bilaterale. Ma ecco cosa ha raccontato Kevin Farrell.
Papa Francesco, il racconto sulla morte di 5 anni fa: L’aneddoto raccontato in tv
Purtroppo nonostante la sua lunga sofferenza, fatto da oltre 38 giorni di degenza, sembrava ormai in via di miglioramento. Purtroppo però è poi giunta la triste notizia che ha subito fatto il giro del mondo, colpendo tutti i fedeli e non solo. Sono milioni le persone che si sono raccolte in preghiera in suo ricordo.
E proprio nelle ultime ore, è ritornato il ricordo di un aneddoto che proprio Papa Francesco aveva raccontato circa cinque anni fa a Tv2000. Un racconto che riascoltandolo oggi, riprende un tono di profonda riflessione intima e quasi profetica.
Nel 2020 il Papa aveva rievocato la morte di un vescovo argentino, un suo caro amico che gli stette molto vicino fino agli ultimi anni. Fino a quando non si spense, senza che i medici potessero spiegare il motivo, questo finché un sacerdote chiese di restate da solo con lui.
Dopo pochi minuti, il vescovo spirò. Francesco, raccontò che quel sacerdote gli aveva sussurrato parole semplici ma particolarmente significative: “Lascia andare, abbandonati. Hai fiducia”, il Papa ha poi concluso dicendo: “Mi ha fatto assumere proprio la realtà della morte”. Quelle parole oggi sono un richiamo a quella che è una nuova forza.