Oggi vi lasciamo una storia, con gli occhi di una bambina. Questa opera autobiografica vuole insegnarci un punto molto importante. Da sempre, sappiamo che gli occhi degli adulti sono ben diversi da quelli dei bambini. Loro riescono a percepire il buono nelle persone.
Non trovano altro modo di pensare. Perché sono puri, innocenti e sanno che è importante voler bene a tutti. Noi, invece, da adulti, diventiamo malfidenti. Non ci fidiamo più, anche per cosa di quello che ci succede. Soprattutto per questo.
Leggere questo testo, invece, vi farà immedesimare in qualcosa di più grande e di più giusto. Con gli occhi di una bambina è un racconto molto dolce, tratto dal libro Brodo Caldo per l’Anima.
Un vecchio sedeva giorno dopo giorno sulla sua sedia a dondolo. Immobile sulla sedia, promise di non spostarsi da quel punto finché non avesse visto Dio.
Un bel pomeriggio di primavera, il vecchio si dondolava sulla sedia, imperterrito nella sua ricerca visiva di Dio, e vide una bambina che giocava sull’altro lato della strada.
Con gli occhi di una bambina
La palla della bambina rotolò nel cortile del vecchio. Lei corse a prenderla e quando si chinò per raccoglierla guardò il vecchio e disse: “Signore, io la vedo ogni giorno dondolare sulla sedia e guardare il nulla. Cos’è che sta cercando?”
“Oh, mia cara bambina, sei troppo giovane per capire”, rispose il vecchio. “Forse”, replicò la bambina, “ma mia mamma mi ha sempre detto che se ho qualcosa in testa devo parlarne sempre: Dillo, dillo, dillo, mia mamma dice sempre”.
“Oh beh, signorina Lizzy cara, non penso che tu possa aiutarmi”, brontolò il vecchio. “Forse no, signore, ma forse posso aiutare anche solo ascoltando.” “Va bene, signorina Lizzy cara, io sto cercando Dio.”
“Con tutto il dovuto rispetto, signore, lei si dondola avanti e indietro su quella sedia, giorno dopo giorno alla ricerca di Dio?” replico la bimba, perplessa.
“Beh, sì. Ho bisogno di sapere prima di morire che esiste un Dio. Ho bisogno di un segno e ancora non ne ho visto uno”, disse il vecchio.
“Un segno, signore? Un segno?” disse la signorina Lizzy, ormai confusa dalle parole dell’anziano. “Signore, Dio le dà un segno quando lei respira.
Dio ci dà tutto
Quando annusa i fiori freschi e quando sente cantare gli uccelli. Quando nascono tutti i bambini. Signore, Dio le dà un segno quando lei ride e quando lei piange, quando sente le lacrime scendere giù dagli occhi.
E’ un segno nel suo cuore per abbracciare ed amare. Dio le dà un segno nel vento, e nell’arcobaleno, e nel cambiamento delle stagioni.
Tutti i segni sono qui, ma lei non ci crede? Signore, Dio è in lei e Dio è in me. Non serve cercare Lui è già qui tutto il tempo.”
Con una mano sul fianco e agitando l’altra per aria, la bambina proseguì “La mamma dice: “Signorina Lizzy cara, tu sei molto profondo nella tua conoscenza di Dio, ma questo di cui parli non è ancora abbastanza.”
Lizzy si avvicinò al vecchio e pose la sua mano di bambina sul cuore di lui e gli parlò dolcemente all’orecchio: “Signore, viene da qui dentro, non da lì fuori” indicando il cielo.
“Cerchi di trovarlo nel suo cuore, nel suo specchio. Allora signore, vedrà i segni”. La signorina Lizzy, ritornando sull’altro lato della strada, si voltò verso il vecchio e sorrise.
Poi, chinandosi ad annusare i fiori, gridò: ” La mamma dice sempre: “Signorina Lizzy, se cerchi qualcosa di monumentale, hai gli occhi chiusi”.
Tratto da Brodo Caldo per l’Anima 2