Non lamentatevi, se invecchiate. Questo è un vero e proprio privilegio. Il tempo passa per tutti, i capelli diventano grigi. Arrivano i primi acciacchi.
Sì, non siamo più forti come prima. Vediamo le rughe sul nostro volto, e per questo ci sentiamo diversi in qualche modo. In realtà, soffiare sulle candeline, anno dopo anno, è un privilegio. Sì, signori, perché tanti non potranno più invecchiare.
Dobbiamo vivere la vita al massimo proprio per questo motivo. Le rughe, poi, hanno uno scopo: ecco, lì è dove sono stati tutti i nostri sorrisi.
Compiere un altro anno non dovrebbe essere per noi un peso. Alcuni, che avrebbero voluto soffiare ancora sulle candeline, non possono più farlo e avrebbero voluto.
La vecchiaia non è sinonimo di tristezza. Tutt’altro! Dovrebbe farci riflettere sulla nostra esistenza, sulle cose belle che abbiamo seminato e vissuto. Di seguito, vi lasciamo un meraviglioso scritto che dovrebbe farci riflettere, di José Saramago.
Non lamentatevi se invecchiate
Ho l’età in cui si guardano le cose con più calma, ma con l’interesse di continuare a crescere. L’età in cui i sogni si iniziano ad accarezzare con le dita e le illusioni diventano speranze.
Ho l’età in cui l’amore a volte è una fiamma impazzita, ansiosa di consumarsi nel fuoco della passione, altre volte è un rifugio di pace, come un tramonto sulla spiaggia.
Quanti anni ho io? Non ho bisogno di un numero, i miei desideri avverati e le lacrime che ho versato nel mio cammino per le ambizioni spezzate valgono molto di più.
Cosa importa se copio venti, quaranta o sessant’anni! Quello che conta è l’età che sento di avere.
Ho l’età che mi serve per vivere libero e senza paura.
Per andare avanti senza timore per il mio cammino, perché mi accompagnano l’esperienza che ho acquisito e la forza dei miei desideri.
Quanti anni ho io? A chi importa! Ho l’età che mi serve per abbandonare la paura e fare quello che voglio e che sento.
José Saramago
Perciò, quando invecchiate, ricordate sempre che c’è chi non potrà mai farlo.