La storia di vorrei semplicemente essere chiamato per nome riguarda tutti noi. Perché talvolta siamo troppo offuscati dal pregiudizio e dalla cattiveria per essere considerati umani. Questa è la storia di Simone.
Questo pensiero, tratto dal web, ci ha fatto molto riflettere e abbiamo deciso di condividerlo con voi. Vi invitiamo anche a condividere questa riflessione a vostra volta, perché è importante. Fatelo per tutti coloro che hanno dovuto subire nomignoli e appellativi irrispettosi.
Al giorno d’oggi, non è facile dover combattere contro queste situazioni. Siamo del tutto estranei alle emozione e alle sensazioni che possono provare gli altri nel momento in cui li feriamo. Ma non dovrebbe essere così.
No, noi dovremmo essere più forti di qualsiasi pregiudizio. Tutti noi siamo speciali a nostro modo, tutti noi meritiamo di essere chiamati per nome. I nomignoli e gli appellativi dovrebbero essere messi da parte e mai più nominati.
Siamo certi che la storia di Simone colpirà anche voi perché è bellissima. Un bambino meraviglioso che desidera unicamente una cosa: sentirsi chiamato per il suo nome. Vi lasciamo al piccolo racconto, certi di emozionarvi.
Vorrei semplicemente essere chiamato per nome!
Non voglio più essere conosciuto per ciò che non ho ma per quello che sono: una persona come tante altre. Chiamatemi per nome! Anch’io ho un volto, un sorriso, un pianto, una gioia da condividere.
Anch’io ho pensieri, fantasia, voglia di volare. Chiamatemi per nome. Non più portatore di handicap, disabile, handicappato, cieco, sordo, cerebroleso, spastico, tetraplegico.
Forse usate chiamare gli altri: “portatore di occhi castani”, oppure “inabile a cantare” ? o ancora “miope e presbite” ? Per favore abbiate il coraggio della novità.
Abbiate occhi nuovi per scoprire che, prima di tutto, io “sono”. Chiamatemi per nome. Simone! Al limite sono un portatore di “Valori”, quale la dignità e il diritto alla vita! Grazie!